Ancora Verstappen. E due.

Nell'anno che, fino ad una manciata di settimane orsono, poteva rappresentare un granitico monopolio Mercedes, siamo invece già a due non-vittorie.

Due non-vittorie che rompono le “uova nel paniere” ad un team che puntava a battere iperbolici records. Ed entrambe ad opera del pilota olandese. Forse non è un caso, forse si.

In ogni caso il Gran Premio di Germania 2019 è stato davvero un bello spettacolo. Protagonista la pioggia e una via di fuga stile “Trappola mortale” che di vittime ne ha fatte parecchie.

E nelle mutevoli condizioni della pista è successo di tutto. Errori tattici, genialate strategiche, colpi di fortuna e disdette colossali.

Premesso che nella lista dei “buoni” e dei “cattivi” che potremmo proporre c'è una larghissima zona grigia costituita, per ogni singolo pilota, dal caso più bizzarro e capriccioso possibile, noi ci proviamo ugualmente.

Max Verstappen eccezionale, al pari del team che sembra le abbia azzeccate pure tutte, che male certo non fa. L'olandese vince meritatamente e senza ombra alcuna. E un pizzico di fortuna l'ha avuta pure lui; il suo testacoda si è risolto senza danni. Un inezia e avrebbe potuto unirsi alla compagnia degli sconfitti.

Sebastian Vettel conquista un podio d'oro. D'oro per i punti. D'oro per il morale. D'oro per tante cose, sperando che davvero si riesca ad aggiustare quel giocattolo rotto da ormai troppo tempo.

La sua gara, per la verità, è stata cautelosa, al limite dello scialbo (se si possa passare la forzatura) e aiutata solo in parte dal team. Ma forse il tedesco ha optato per l'approccio giusto. In una gara che ha visto tanti andare bene e forte, ma sbagliare o restare invischiati nelle reti della sfortuna, lui ha badato a portare a casa la “pagnotta”. E queste sono scelte che i Campioni all'occorrenza sanno adottare.

 

 

Ma il podio più bello è certamente quello di Danil Kvyat. A chiudere un lungo percorso fatto di speranzosi esordi, sostituzioni devastanti, difficoltà psicologiche, resilienze, ripescaggi dell'ultimo minuto. Il russo non fa errori e corre bene. Ma soprattutto incassa meritatamente quel credito che vantava nei confronti della Dea Bendata.

Chi invece con la Fortuna proprio non va d'accordo è il tedesco Nico Hulkenberg che stava correndo la sua gara della vita sul tracciato di casa. Secondo splendido, non poneva limiti alla Provvidenza che invece si è girata dall'altra parte, ancora una volta. Anche lui a sbattere contro le barriere in questa giornata da stunt-man. Disdetta davvero!

Disdetta per Charles Leclerc, colpito da guai tecnici in prova (come Vettel del resto, la situazione affidabilità Ferrari potrebbe esser definita discretamente preoccupante). Ma il fatto di partire attardato ha nobilitato maggiormente quello che stava facendo e poteva ottenere. Fino al suo errore reso irrimediabile da una pista di pattinaggio malandrina che qualche bontempone ha piazzato all'esterno della curva (LOL).

Nell'alternanza bravi-cattivi, fortunati-sfortunati ci mettiamo Lance Stroll che estrae un biglietto buono e ottiene il quarto posto finale. Bottas invece sbaglia ad una manciata di giri dal termine mentre non riusciva ad attaccarlo per rimontare le posizioni perdute dopo l'ultima sosta ai box.

Sainz conquista un'ottima quinta posizione precedendo Albon, che completa la super giornata della Toro Rosso, le due Haas di Grosjean e Magnussen che si rifanno dei guai degli ultimi periodi ed infine... Hamilton nono e Kubica 10°.

Se da una parte è bellissimo vedere il polacco della Williams in zona punti, anche solo per un mero ma importante significato simbolico, il risultato dell'inglese è da archiviare come una cocente sconfitta.

 

 

Eppure per Lewis Hamilton e per la Mercedes tutta agghindata in perfetto e coreografico old style, le cose sembravano essersi messe bene (tanto per cambiare) fino all'uscita della terza Safety Car a metà gara circa. Poi si è settato in modalità casino. Per sua fortuna tutti gli altri big (eccetto Verstappen naturalmente) sono finiti out, finendo pure per aumentare il suo discacco su Bottas in classifica generale.

Da segnalare la penalizzazione inflitta dai commissari ad entrambe le Alfa-Sauber di Raikkonen e Giovinazzi arrivate al traguardo in 7^ e 8^ posizione e retrocesse in 12^ e 13^ per un irregolare modifica dei settaggi prima del via.

Di seguito la classifica del Gp di Germania 2019

 
POS PILOTA SQUADRA GIRI TEMPO
1 Max Verstappen Aston Martin Red Bull Racing 64 1:44:31.275
2 Sebastian Vettel Scuderia Ferrari 64 1:44:38.608
3 Daniil Kvyat Red Bull Toro Rosso Honda 64 1:44:39.580
4 Lance Stroll SportPesa Racing Point F1 Team 64 1:44:40.241
5 Carlos Sainz McLaren F1 Team 64 1:44:40.858
6 Alexander Albon Red Bull Toro Rosso Honda 64 1:44:41.327
7 Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 64 1:45:13.489
8 Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 64 1:45:15.124
9 Romain Grosjean Rich Energy Haas F1 Team 64 1:44:48.113
10 Kevin Magnussen Rich Energy Haas F1 Team 64 1:44:50.040
11 Lewis Hamilton Mercedes AMG Petronas Motorsport 64 1:44:50.942
12 Robert Kubica ROKiT Williams Racing 64 1:44:56.262
13 George Russell ROKiT Williams Racing 64 1:44:57.679
14 Pierre Gasly Aston Martin Red Bull Racing 61 1:40:47.673
15 Valtteri Bottas Mercedes AMG Petronas Motorsport 56 1:32:18.527
16 Nico Hulkenberg Renault F1 Team 39 1:05:49.533
17 Charles Leclerc Scuderia Ferrari 27 0:43:22.255
18 Lando Norris McLaren F1 Team 25 0:41:19.490
19 Daniel Ricciardo Renault F1 Team 13 0:22:12.274
20 Sergio Perez SportPesa Racing Point F1 Team 1 0:01:52.843